Politica in materia d’asilo e di stranieri: come proseguire?

Berna. Il 1° gennaio 2007 è entrata in vigore parte della legge sull’asilo riveduta. Le altre disposizioni della legge sull’asilo e la nuova legge sugli stranieri saranno introdotte il 1° gennaio 2008. Le principali disposizioni della nuova legge sugli stranieri e della legge sull’asilo saranno dunque efficaci soltanto a partire dall’1.1.2008. Anche le relative ordinanze non saranno in vigore prima di tale data. Una rigida applicazione di queste leggi consentirà alla Svizzera di affrontare con responsabilità la politica degli stranieri e dell’asilo e di lottare efficacemente contro gli abusi. Il Consiglio federale ha invitato i Cantoni, i partiti e le organizzazioni interessate ad esprimersi sulle ordinanze adattate alle nuove norme legali.

Situazione iniziale

Il 24 settembre 2006 sono state approvate in votazione popolare la nuova legge sugli stranieri e la revisione parziale della legge sull’asilo. La nuova legge sugli stranieri si applica soprattutto a cittadini di Paesi terzi, essendo la circolazione di cittadini dell’UE e dell’AELS ampiamente disciplinata dall’Accordo di libera circolazione.

L’8 novembre 2006 il Consiglio federale ha deciso di porre in vigore, al 1° gennaio 2007, parte della legge sull’asilo riveduta. Le principali novità riguardano nuove misure coercitive, la non entrata nel merito in caso di domande d’asilo inoltrate da persone senza documenti di identità validi e la nuova regola dei casi di rigore.

Le altre disposizioni della legge sull’asilo e la nuova legge sugli stranieri saranno effettive il 1° gennaio 2008. Le necessarie ordinanze sono state elaborate d’intesa con la Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (CDCGP) e la Conferenza dei direttori cantonali degli affari sociali (CDAS). Il Consiglio federale ha avviato la consultazione. I Cantoni, i partiti e le cerchie interessate hanno tempo fino al 30 giugno 2007 per prendere posizione in merito.

Migliorare l’integrazione e lottare contro gli abusi

Le disposizioni previste dalla nuova legge sugli stranieri e dagli emendamenti alla legge sull’asilo e dalle relative ordinanze perseguono essenzialmente quattro obiettivi:

  • migliore integrazione delle persone che rimangono in Svizzera; 
  • lotta agli abusi nell’ambito dell’asilo e degli stranieri; 
  • diminuzione dell’attrattiva della Svizzera come Paese d’ingresso per le persone senza reali motivi d’asilo e esecuzione coerente degli allontanamenti; 
  • nuovo sistema di rimborso per i Cantoni.

Migliore integrazione

  • L’integrazione degli stranieri sarà regolamentata da una dettagliata ordinanza sull’integrazione che prevede disposizioni particolareggiate sui diritti e sui doveri degli stranieri, in particolare attraverso un accordo di integrazione. Per le persone dell’ambito dell’asilo dipendenti dall’assistenza sociale è previsto un obbligo all’integrazione. Gli sforzi di coloro che dimostrano di volersi integrare saranno presi in considerazione ad esempio per il rinnovo del permesso di soggiorno e per il rilascio anticipato di un permesso di domicilio dopo almeno cinque anni. 
  • Importi forfetari di integrazione del valore di 6000 franchi ai Cantoni per ogni rifugiato riconosciuto o ammesso provvisoriamente. Tale contributo va impiegato per favorire l’integrazione professionale e l’apprendimento della lingua (del Cantone). 
  • Ricongiungimento famigliare entro massimo 5 anni fino all’età di 12 anni (e dai 12 anni in poi entro un anno). Questa misura ha per obiettivo di favorire un rapido inserimento nel sistema scolastico, migliorando così le possibilità di accesso successivo al mercato del lavoro.

Lotta agli abusi in materia d’asilo e degli stranieri 

  • Contrastare maggiormente gli abusi, ad esempio mediante il rifiuto di celebrare matrimoni fittizi, inasprimento generale delle pene in particolare per passatori e matrimoni fittizi. Il permesso di soggiorno dovrebbe inoltre poter essere revocato a chi commette reati o in caso di ricongiungimento famigliare illegale o mancata integrazione. 
  • Non entrata nel merito per le domande d’asilo presentate in assenza di documenti di identità e senza un motivo plausibile (in vigore dal 1.1.2007).

Diminuzione dell’attrattiva della Svizzera come Paese di ingresso 

  • Estensione del blocco dell’aiuto sociale alle persone con domanda d’asilo respinta.

Nuovo sistema di rimborso per i Cantoni 

  • Introduzione di importi forfetari globali a copertura delle spese per l’aiuto sociale che i Cantoni sostengono per i richiedenti l’asilo. 
  • Versamento ai Cantoni di un importo forfetario (6000 franchi) per il soccorso di emergenza per ogni non entrata nel merito o domanda d’asilo negativa passata in giudicato. 
  • Oggi sono registrate annualmente circa 10000 nuove domande di asilo, nel 2003 il numero si aggirava intorno ai 21000. Le strutture nel settore dell’asilo sono state conseguentemente ridotte. Per poter comunque gestire situazioni eccezionali nel settore dell’asilo sarà introdotta, con la partecipazione dei Cantoni, un’”organizzazione speciale”. 
  • Con l’adattamento delle strutture nel settore dell’asilo e con le nuove disposizioni di legge saranno ridotti gli effettivi e i costi. Nel 2004 l’Ufficio federale di migrazione (UFM) registrava uscite pari a 969 milioni di franchi, mentre nel piano finanziario per il 2009 sono previsti 714 milioni.

A che punto siamo oggi?

Situazione in Eritrea: nei primi due mesi del 2007 le domande d’asilo sono aumentate del 24,7% rispetto ai primi due mesi del 2006. Questo aumento è da ricondurre all’aumento delle domande d’asilo da parte di cittadini eritrei, quale conseguenza diretta di una decisione pubblicata dalla Commissione di ricorso in materia d’asilo, secondo cui i cittadini eritrei che rifiutano di prestare servizio militare o che disertano vanno riconosciuti come rifugiati. Questa decisione ha portato ad un drastico aumento in Svizzera delle domande d’asilo da parte di cittadini eritrei rispetto al resto dell’Europa continentale. Nel gennaio e nel febbraio 2007 sono state registrate altre nuove 529 domande, rispetto alle 27 dei primi due mesi del 2006.

Situazione in Irak: alla fine di febbraio 2007 erano pendenti ancora 3639 domande d’asilo di cittadini iracheni. Considerato il numero di abitanti, la Svizzera è il secondo Paese dopo la Svezia con il più alto numero di domande d’asilo di cittadini iracheni, che nel nostro Paese rappresentano il terzo gruppo per ordine di grandezza.

Misure prese: l’UFM cerca di contrastare le domande d’asilo provenienti da cittadini eritrei con accertamenti sistematici e laboriosi effettuati caso per caso. È inoltre anche vagliata la possibilità di un allontanamento in un Paese terzo.

Integrazione
La mancata integrazione di una parte della popolazione straniera rappresenta un grave problema. Il numero di lavoratori tra i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente è molto basso e si aggira soltanto intorno al 20 per cento per i primi e 34 per cento per i secondi. Secondo il rapporto sull’integrazione, pubblicato nel luglio 2006 dall’UFM, le misure di integrazione per favorire la formazione e il lavoro vanno rafforzate e le misure di integrazione sociale, ad esempio apprendimento della lingua e vita in comunità, devono essere maggiormente indirizzate ai giovani. 

  • Miglioramento dell’integrazione: sulla base del rapporto di integrazione dell’UFM, il 30 agosto 2006 il Consiglio federale ha incaricato i Dipartimenti e gli Uffici competenti di esaminare le necessità di intervento e di elaborare eventuali misure atte a migliorare l’integrazione della popolazione straniera. Alla fine di giugno 2007 il DFGP presenterà un rapporto con proposte di miglioramento all’attenzione del Consiglio federale. 
  • Disposizioni di legge cantonali: diversi Cantoni stanno elaborando disposizioni di legge in materia di integrazione o le hanno già elaborate, come è il caso per i Cantoni AG, BS, BL, NE o GE. Diversi Cantoni hanno inoltre sancito nella loro Costituzione disposizioni riguardanti l’integrazione degli stranieri. 
  • Integrazione professionale dei rifugiati: con l’obiettivo di aumentare la percentuale di lavoratori tra i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente e di facilitare la loro integrazione sul mercato del lavoro, l’UFM, in collaborazione con le associazioni economiche e settoriali, ha avviato una serie di progetti pilota per l’integrazione professionale (“apprendistato rifugiati”). All’insegna del motto “Lavoro, non occupazione” dall’inizio del 2006 inoltre l’UFM promuove l’ampliamento di progetti di integrazione esistenti per i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente. 
  • Speciali misure di integrazione completeranno le esistenti strutture di base (scuole, formazione professionale, mercato del lavoro). In questo senso il DFGP promuove l’integrazione sociale (in particolare nei settori dell’apprendimento delle lingue e della consulenza) della popolazione straniera in Svizzera con circa 14 milioni di franchi l’anno. Il programma per i prossimi quattro anni completa le misure previste dal rapporto di integrazione. Ci si concentrerà soprattutto sull’apprendimento delle lingue, completando i grandi sforzi adoperati dai privati, in particolare dalle imprese (ad esempio promuovendo corsi di lingua per i collaboratori) e dalle organizzazioni privati (ad esempio dalle associazioni sportive).

Ultima modifica 28.03.2007

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