Il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha incontrato il presidente della Repubblica del Niger, Issoufou Mahamadou, nonché i ministri degli affari esteri, Ibrahim Yacoubou, e della giustizia, Marou Amadou. Il Niger è situato al crocevia delle rotte migratorie tra l’Africa subsahariana e il Maghreb. Il Paese parteciperà al terzo incontro del Gruppo di contatto Mediterraneo centrale, organizzato dalla Svizzera a metà novembre.
Il Niger è innanzitutto un Paese di transito e di destinazione dei migranti. Accoglie infatti diverse centinaia di migliaia di rifugiati e sfollati provenienti dal Mali e dalla Nigeria. Per contro, pochissimi suoi cittadini attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Europa: nel 2016 la Svizzera, ad esempio, ha registrato soltanto 26 domande d’asilo nigerine. Dal Niger, i movimenti migratori sono diretti piuttosto verso i Paesi vicini, in particolare la Libia e l’Algeria.
Aiuto al ritorno ai migranti
La Svizzera sostiene gli sforzi profusi dal Niger per affrontare le sfide migratorie, in particolare alimentando il Fondo d’emergenza per l’Africa (EUTF), istituito nel 2015 in occasione del vertice Europa-Africa di La Valletta. I progetti finanziati in Niger mirano segnatamente a migliorare la gestione della migrazione e la protezione dei migranti. Il Fondo sostiene cinque centri di transito per migranti dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (collegata all’ONU) in Niger.
La consigliera federale Sommaruga ha visitato il centro di Agadez, che fornisce assistenza, consulenza e aiuto al ritorno volontario ai migranti che rinunciano ai loro progetti migratori. In seguito molti di questi tornano in Niger, spesso traumatizzati per le esperienze vissute.
Combattere le cause profonde della migrazione
La Svizzera porta avanti il suo impegno in Niger da 40 anni. La sua strategia di cooperazione è incentrata sull’educazione e la formazione professionale, lo sviluppo rurale, la governanza e la pace. In questo Paese caratterizzato da una fortissima crescita demografica, l’accento strategico è posto sulla gioventù. Il Capo del DFGP ha potuto rendersene conto visitando un progetto di formazione professionale in ambito agricolo. Dare ai giovani prospettive professionali significa pure combattere le cause profonde della migrazione.
La Consigliera federale ha parimenti sottoscritto un accordo di progetto con il Governo nigeriano volto a sostenere la modernizzazione dell’agricoltura e a contribuire alla sicurezza alimentare di 330 000 persone nei prossimi quattro anni.
Ricco in uranio eppure povero
Come durante la sua visita a inizio settimana in Tunisia, anche in Niger la consigliera federale si è fatta ragguagliare sul tema delle materie prime e la ripartizione dei profitti derivanti dalla loro commercializzazione. Ha discusso tale questione centrale per lo sviluppo economico del Paese con rappresentanti del Governo e della società civile. Pur essendo ricco di uranio, il Niger è uno dei Paesi più poveri al mondo. È pure membro dell’Iniziativa internazionale per la trasparenza nelle industrie estrattive.
Ultima modifica 06.10.2017
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